Il Morbo di Crohn e la Retto-Colite ulcerosa sono le due più importanti patologie infiammatorie croniche intestinali, alle quali si aggiungono quelle definite “coliti indeterminate”.
Queste patologie sono differenti tra loro ma a livello nutrizionale vengono trattate allo stesso modo.
I soggetti affetti da queste patologie presentano un’infiammazione cronica, quindi costante nel tempo, alternata a eventi di infiammazione acuta, che può sfociare in ulcere, fistole e/o ascessi e peggiorare il quadro patologico.
Nelle due fasi l’intestino cambia molto, così come la qualità di vita del paziente, in particolare possiamo dire che in fase cronica, il paziente non avverte gravi fastidi, mentre nella fase acuta avverte forti dolori, dovuti ad un aumento dell’infiammazione che può portare a complicanze come ulcere, fistole e ascessi, come già detto.
Benché mi occupi principalmente di dieta per la fertilità, l’intestino in approcci di questo tipo assume un ruolo centrale. il corretto assorbimento dei nutrienti, la riduzione dell’infiammazione , il miglioramento della barriera intestinale sono tutti obbietti vi da perseguire in caso di MC o RCU soprattutto se si è alla ricerca di una gravidanza.
Linee guida internazionali sostengono che una dieta adeguata, durante la fase cronica, permette di ridurre drasticamente il numero degli eventi di acutizzazione della patologia, e quindi una diminuzione della probabilità che si verifichino delle complicazioni e/o dei peggioramenti, inoltre migliora in modo sostanziale la qualità di vita del paziente.
Bisogna tener presente che queste patologie portano ad una diminuzione dell’assorbimento degli alimenti, dovuta alla presenza di sedi infiammatorie che diminuiscono la superficie di assorbimento intestinale. Inoltre l’infiammazione costante porta ad un aumentato consumo di energie e di conseguenza vi è un aumentata richiesta calorica.
Oltre a dover tenere presente queste alterazioni, risulta opportuna l’eliminazione di tutti gli alimenti e le tipologie di cottura pro infiammatorie per l’intestino come zuccheri, alcool, fritture e cotture alla brace. Studi recenti evidenziano come il glutine e le caseine del latte hanno un effetto pro-infiammatorio a livello intestinale, per questo motivo in questi casi può essere consigliabile l’eliminazione degli alimenti ricchi in tali sostanze.
La dieta dovrà essere quindi improntata su alimenti ricchi di energie e di facile assorbimento, meglio evitare gli alimenti ricchi in fibre come le verdure particolarmente fibrose, gli alimenti integrali e i legumi che, oltre a diminuire l’assorbimento degli altri nutrienti, risultano difficili da gestire per l’intestino.
Evitare i cibi che contengono glutine e preferire quelli che ne sono naturalmente privi come riso, mais, patate, amaranto, quinoa e grano saraceno.
N.B. sono da evitare anche quei prodotti per celiaci spesso ricchi in zuccheri.
Ad oggi la dieta che viene consigliata in questi casi è una dieta “Low FODMAP”, cioè a base di alimenti a basso contenuto di “oligo-mono-disaccaridi e polioli fermentabili” (per maggiori info su questo tipo di dieta leggi il mio articolo qui), nella quale vengono inoltre preferiti pesci, carni bianche ed uova, anziché carne rossa e latticini, vengono eliminati tutti gli zuccheri semplici e gli alcolici.
Particolare attenzione deve essere data anche alla tipologia di cottura per può essere maggiormente irritante per l’intestino, meglio cuocere al vapore, al forno, alla piastra o bollire.
Autore:
Dott.ssa Rosa Bifulco
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